Una visita al laboratorio artigianale dell'ultimo battitore di foglie d'oro in Europa è una rara occasione per assistere a un mestiere antico, che a Venezia risale intorno all'anno 1000. I partecipanti vedranno la battitura dell'oro da parte del Maestro Marino Menegazzo, il taglio e il confezionamento delle sottilissime foglie eseguiti dalla moglie e dalle figlie. Il laboratorio si trova all'interno del palazzo dove il grande pittore Tiziano visse per 45 anni, fino alla sua morte. Le foglie d'oro, create in vari spessori, formati e colori, sono lavorate a mano e destinate a svariati impieghi da parte di mosaicisti, vetrai, produttori di perle di vetro, restauratori, doratori e artisti.
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Un raro maestro di un mestiere impegnativoLa pratica di battere l'oro giunse a Venezia da Bisanzio intorno all'anno 1000, quando le relazioni commerciali erano fiorenti. Nella capitale dell'Impero questo mestiere veniva utilizzato per creare mosaici, ma nella Repubblica Serenissima fu impiegato in modo nuovo e innovativo: foglie d'oro sottilissime venivano utilizzate per abbellire i vetri per i quali Venezia divenne leader mondiale, oltre che per aumentare il prestigio dei banchetti allestiti dai ricchi abitanti della città, che erano disposti a indebitarsi pur di servire piatti ricoperti d'oro. "Tuttavia, è solo nel XVIII secolo che il mestiere del battitore d'oro raggiunge il suo apice", spiega il Maestro Marino Menegazzo. "A Venezia operavano circa 300 battitori d'oro che, insieme ai vetrai, erano gli unici artigiani che potevano sposare una donna di rango superiore. Ma per evitare che la loro corporazione diventasse troppo potente, non potevano possedere l'oro che lavoravano".
Un'audioguida gratuita, disponibile in streaming dal 10 aprile al 1° maggio, migliorerà la vostra esperienza di Homo Faber in Citta. Scoprite di più su Venezia, i suoi laboratori artigianali e il suo patrimonio come città dell'artigianato, per completare il vostro tour personale.
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