Kimiko Yoshida ha collaborato con prestigiosi artigiani di Nishijin a Kyoto per creare una serie di kakejiku, tradizionali rotoli giapponesi utilizzati per esporre i dipinti sulle pareti. I kakejiku giganti (350 x 180 cm) sono realizzati con la seta dei kimono: ogni lunghezza del tessuto è serigrafata con una lacca tono su tono in sette passaggi di colore. Un altro gruppo di kakejiku mostra, come in trasparenza, una "doppia immagine": un autoritratto fotografico dell'artista su tela e un urushi-e (immagine laccata) di un'antica illustrazione del Racconto di Genji, un classico della letteratura giapponese scritto nel XI secolo da Murasaki-Shikibu.
Tocco giapponese Ideale per gruppi Per appassionati di Arte e Design Per gli occhi
Interrogare le identità: la ricerca interculturale di Kimiko YoshidaNata nel 1963, l'artista visiva giapponese Kimiko Yoshida vive in Europa dal 1995. Da 20 anni realizza importanti serie di autoritratti, immagini in qualche modo "senza tempo" alla ricerca dell'ibridazione delle culture, mettendo in discussione le identità di ognuno di noi. Il lavoro di Kimiko si è sviluppato intorno al tema dell'identità femminile, insieme al potere mutevole dell'arte, in un processo di "decostruzione" del sé, mentre i suoi ritratti ricordano i primitivi fiamminghi. A Kyoto, la fotografa ha creato "immagini doppie" sui propri ritratti stampati su tela, applicando lacca e polvere d'oro ad antichi disegni del Racconto di Genji, un classico della letteratura giapponese scritto nell'XI secolo. L'uso dell'ancestrale tecnica giapponese della lacca mescolata alla polvere d'oro, chiamata urushi-e, ha permesso all'artista di ripensare l'artigianato, di interrogarlo, reinterpretarlo e aprirlo al confronto.
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